“FOIA TRUFFE AGLI ANZIANI”, COMUNICATO STAMPA CGIL MODENA

FOIA TRUFFE AGLI ANZIANI, COMUNICATO STAMPA CGIL MODENA: UN PODIO CHE VA SMONTATO” – 14 febbraio 2018 –

L’Ufficio Stampa della Cgil di Modena ha emesso ieri il comunicato che riportiamo di seguito sui dati numerici delle comunicazioni di notizia di reato interforze (disponibili DA QUI) acquisiti dal Gruppo di lavoro Truffe agli anziani che vedono la provincia emiliana tra le più colpite in  Italia e con un trend in costante crescita: dai 697 ultra 65enni truffati nel 2014, agli 843 del 2015 e 1.026 del 2016.

 

 

COMUNICATO UFFICIO STAMPA CGIL EMILIA ROMAGNA

(14 marzo 2018)

Ancora, in questi ultimi giorni, i media regionali hanno descritto l’operazione “avvoltoio” condotta dai carabinieri bolognesi. Numerosi arresti di truffatori contro cittadini anziani, adescati con la scusa di finti incidenti a figli o nipoti, con truffe organizzate da finti poliziotti e avvocati, e l’aggravante pesantissima di versare poi la metà dell’obolo rubato nelle casse della camorra! 
Ma appena tre settimane prima, con l’operazione “porta a porta” le forze dell’ordine di Reggio Emilia hanno scoperto una banda di ben 31 soggetti, concentrati su truffe e rapine agli anziani, con bottino di oltre 400 milioni, che si presentavano truccati da finti carabinieri, consulenti legali, assicuratori. 
Ancor prima, ricordiamo la banda di truffatori bloccata a Pavullo, organizzatori di un centinaio di colpi contro pensionati in tre di queste nostre province. Una piaga in sorprendente aumento, che allarma ancor più per lo sconcerto sociale prodotto nel colpire numeri crescenti di cittadini anziani/vecchi e, preferibilmente, soli in casa. 
Lo registriamo direttamente anche nelle crescenti richieste di aiuto, consigli ed assistenza, che giungono nelle tante nostre sedi sindacali sul territorio: anziani sconcertati ed impauriti che – dopo o prima di fare denuncia – si rivolgono alle Camere del Lavoro, alle Leghe Spi-Cgil, alla Federconsumatori
Una tendenza criminale negativa, confermata dalla diretta esperienza… e dai consigli degli amici del sindacato di polizia Silp-Cgil, ma sopratutto dai recenti “dati interforze” che, in merito, ci sono pervenuti dal Ministero dell’Interno (in allegato) in risposta alla nostra richiesta di Accesso Civico, depositata lo scorso 21 dicembre. 
Dati che riportano le “truffe e furti con destrezza a danno di vittime oltre 65 anni...riferiti al triennio 2014-2016″. A breve, sarà poi disponibile il conteggio per il 1° semestre 2017. 
Le somme riassuntive dicono che: 
– in Emilia Romagna nel triennio considerato i furti sono saliti da 5.406 ai 5.757 e le truffe da 1.091 alle 1.603.  Con una crescita complessiva dell’ 11,9%, ma con un +46,6% sul dato separato delle truffe agli anziani. 
– in Veneto e Liguria si registrano numeri più bassi e con un calo del 7%. In Piemonte invece c’è una crescita simile a quella emiliana. In Lombardia numeri più elevati ma con minore trend crescente. 
Nelle nostre province emiliano-romagnole il panorama triennale è così preoccupante: 
– Bologna con l’anno 2016 che denuncia 2.792 truffe e furti agli anziani,con però un calo del 10% nel triennio. 
– Modena con 1.026 denunce,in crescita del 47,2%. 
– Parma con 955 ( +42%); Rimini con 871 (+33%); Reggio con 495 (+43,8%); ecc… 
Informalmente, dagli “operatori sul pezzo” si esprime la valutazione su un 2017 con dati purtroppo non in calo e la conferma di modalità criminali ben organizzate, a partire dal basista che informa sugli anziani “benestanti, che vivono soli e che hanno figli o nipoti”, dopodiché “finti operatori” che bussano, entrano gentili in casa e parlano con “accento locale o battute in dialetto” per meglio accreditarsi. 
E si raccomanda molta attenzione all’uso del telefono fisso! Il trucco è questo. 
Vieni chiamato sul telefono di casa da un “gentile maresciallo” che ti informa del finto incidente causato dal figlio/nipote che però, purtroppo, risulta con patente/assicurazione scaduta…perciò telefoni subito all’avvocato che poi verrà a ritirare la necessaria cauzione…questo è il suo n° d’ufficio (fisso). Auguri e saluti (ma non mette giù il telefono). L’anziano chiama subito il numero ricevuto dal finto agente…ma a rispondere sarà ancora quello di prima (con la voce diversa). E così comincia il raggiro e la truffa. 
Una situazione e dati territoriali evidentemente preoccupanti, che impongono UN FARE MEGLIO E DI PIU’. 
Il sindacato, moltiplicando le già parecchie e ben riuscite assemblee pubbliche – in particolare le tante iniziative dei pensionati, con la collaborazione dello Spi Cgil e Federconsumatori – per informare, consigliare ed indicare comportamenti più rassicuranti per gli anziani. 
L’ottica urgente, per tutti i soggetti sociali interessati ad arginare le truffe, è la prevenzione, col più diffuso possibile coinvolgimento della popolazione anziana. 
Siamo però interessati a spingere le Istituzioni nel territorio per realizzare miglioramenti urgenti e possibili. 
– A partire dall’estendere e qualificare l’ancor troppo formale “coordinamento operativo e preventivo” delle diverse forze di polizia sul territorio. 
– Inoltre, iaprire anziché chiudere, sedi decentrate come i “posti integrati di polizia” in città che, anzi, vanno accresciuti e rinforzati per migliorare i controlli nei quartieri, nei mercati, nei centri urbani     più significativi dei territori provinciali. 
– Valorizzare le tante e possibili promozioni di formazione e sostegno alle crescenti iniziative associative e del volontariato per la vigilanza e vicinanza civica. 
– Incoraggiare e facilitare i percorsi degli anziani vittime di questi reati a produrre denuncia, anche perché una recente e buona legge prevede un’aggravante per le truffe ai cittadini coi 65 anni passati. 

FRANCO ZAVATTI, coordinamento legalità e sicurezza Cgil Emilia Romagna 

Pubblicato il: 14 Febbraio 2018 alle 12:03 pm