IL PROGETTO ITALIA TRASPARENTE

IL PROGETTO ITALIA TRASPARENTE

Italia trasparente è un progetto nazionale intrapreso dall’Associazione Finanzieri Cittadini e Solidarietà – Ficiesse informato alle metodologie Etpl, acronimo di efficienza, trasparenza, partecipazione e legalità, una nuova logica di gestione per obiettivi delle pubbliche amministrazioni che si basa su due pilastri: la misurazione annuale e per singoli territori di tre dimensioni numeriche dette “minime essenziali” e il benchmarking.

Le “dimensioni minime essenziali” si chiamano così perché sono presenti in tutte le organizzazioni, di qualunque genere e tipo, sono dimensioni fisiche (cioè, non stimate), sono tre e sono rappresentate: dall’andamento quantitativo degli impieghi effettivi, costituiti dalle quantità di risorse umane (meglio se espresse in ore/persona o, quanto meno, in giornate/persona) assorbite dalle strutture organizzative interne nell’esecuzione dei processi di lavoro, dall’andamento quantitativo degli output, rappresentati dai prodotti finali versati ai clienti esterni e dall’andamento degli outcome, i fenomeni sociali ed economici di competenza istituzionale di ciascuna organizzazione considerata.

Con il termine benchmarking ci si riferisce a specifiche tecniche di miglioramento utilizzate da decenni nel settore privato. In sintesi, si tratta di individuare i migliori risultati (benchmark) in termini di risorse umane impiegate, di prodotti finali realizzati e di miglioramento dei fenomeni socioeconomici di competenza conseguiti all’interno di gruppi di organizzazioni omologhe, di analizzare le modalità di organizzazione e di lavorazione che tali prestazioni eccellenti hanno reso possibili e di stabilire obiettivi numerici annuali di graduale avvicinamento alle prestazioni eccellenti.

Fino a tutto il 2016, le metodologie Etpl potevano essere attuate soltanto su decisione dei livelli di vertice delle pubbliche amministrazioni, avviando i cosidetti “percorsi dall’alto”, ma dal 23 dicembre 2016 è entrato in vigore un nuovo diritto che permette di intraprendere anche “percorsi dal basso”, per iniziativa cioè di organizzazioni civiche, sindacali e di categoria operative sui territori o di partiti politici.

Stiamo parlando dell’accesso civico generalizzato, la versione italiana del FOIA, il Freedom of information act, in vigore negli Stati Uniti dal 1966 e in Svezia addirittura dal ‘700, istituto che oggi permette, a “chiunque”, di ottenere qualunque dato, documento e informazione detenuto da qualunque pubblica amministrazione senza dover neppure specificare i motivi della richiesta, e, in caso di rigetto dell’istanza o se la risposta non perviene entro trenta giorni, di rivolgersi al giudice amministrativo.

Il Progetto è attuato da Gruppi di lavoro costituiti da Ficiesse e da altre organizzazioni promotrici interessate a miglioramenti rapidi e a costo zero delle performance di specifiche organizzazioni pubbliche in territori esattamente individuati.